Il genio criminale by Massimo Picozzi Carlo lucarelli

Il genio criminale by Massimo Picozzi Carlo lucarelli

autore:Massimo Picozzi Carlo lucarelli [Carlo lucarelli, Massimo Picozzi]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-04-58875-7
editore: Mondadori
pubblicato: 2008-12-31T23:00:00+00:00


Vincenzo Peruggia

Il ladro

Sono passate poche stagioni dalla fine della guerra, con il suo carico di paura e di miseria, ma con gli anni Cinquanta l'economia sembra aver ripreso vigore, e la Gran Bretagna è uno dei paesi dove la spinta pare più forte.

La sera del 15 ottobre 1958 ci sono millequattrocento invitati nella sede di Sotheby's in Bond Street, a Londra. Vanno all'asta alcuni dipinti della collezione privata di Jakob Goldschmidt, banchiere di Berlino, fuggito dalla Germania prima che i nazisti riuscissero a mettere le mani su di lui, e sul suo patrimonio.

Le tele all'incanto sono solo sette, un Van Gogh, un Renoir, due Cézanne e tre Manet, ma basteranno a rivoluzionare l'intero mercato dell'arte.

La casa d'aste londinese ha appena assunto un nuovo banditore: si chiama Peter Cecil Wilson ed è un ex agente del M15, il servizio segreto britannico.

Wilson ha intuito come la vendita dei dipinti di Goldschmidt possa trasformarsi in un grande evento mondano, e per questo ha preteso che il catalogo della serata fosse pubblicato, per la prima volta, con foto delle opere a piena pagina, e pure a colori. Poi ha fatto installare un impianto televisivo a circuito chiuso, perché tutti gli invitati riescano ad ammirare i quadri, anche se stanno seduti lontano dalle prime file.

Un colpo di genio, una trovata promozionale rivoluzionaria, perché fino ad allora il collezionismo era una faccenda privata, con i venditori che piazzavano i pezzi più pregiati incontrando personalmente i ricchi compratori nei loro palazzi e nei loro castelli. E dall'altra parte dell'oceano, le cose andavano anche peggio, perché negli Stati Uniti la vendita all'asta ancora ricordava il mercato degli schiavi, dove le offerte e i rilanci servivano solo a comprarsi muscoli resistenti alla fatica.

Quella sera tutto cambia.

C'è Kirk Douglas in prima fila, accanto alla moglie di Winston Churchill, e l'étoile della danza Margot Fontaine siede vicino a Somerset Maugham. Lo stesso Peter Cecil Wilson, perfetto padrone di casa, s'incarica di accogliere gli ospiti e accompagnarli al loro posto.

Gli scambi per i primi cinque pezzi sono consistenti, anche se non eccezionali, ma quando arriva il sesto dipinto, il Ragazzo con il gilet rosso di Paul Cézanne, succede qualcosa d'imprevedibile.

Due intermediari, ciascuno dei quali opera in nome di uno sconosciuto compratore, si gettano in una competizione dura, un vortice di offerte al rilancio, tra il silenzio elettrico del pubblico. Quando l'opera viene aggiudicata, esplode in sala un applauso fragoroso, figlio della tensione, non della consapevolezza dell'incredibile cifra sborsata, duecentoventimila sterline, cinque volte più di quanto sia mai stato pagato per un oggetto in un'asta pubblica.

Lo shock colpisce al cuore il mercato dell'arte.

Il giro d'affari di Sotheby's, e della rivale Christie's, aumenta di anno in anno in una spirale che non si ferma più.

Nel 1958 il volume degli scambi delle due case d'asta raggiunge i venticinque milioni di sterline, e alla fine degli anni Ottanta tocca i cinque miliardi.

Nel 1979 il critico d'arte Robert Hughes, sulle pagine del «Time», attacca il nuovo boom delle opere d'arte, definendolo incomprensibile quanto l'irrazionale mania per i tulipani d'Olanda nel XVII secolo.



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